di Matteo Angeloro
Viviamo in una società in cui sempre più persone tentano di fare in modo che l’omosessualità venga accettata, soprattutto all’interno del cristianesimo.
Coloro che si oppongono a questo vengono considerati come omofobi, razzisti e portatori di pregiudizi ormai superati.
Dall’altra parte vi sono alcuni che odiano gli omosessuali, li deridono, usano violenza nei loro confronti.
Come cristiani evangelici prendiamo le distanze da questi ultimi ed esprimiamo profonda condanna verso questi atti di violenza verso queste persone.
Il nostro Dio non ammette in nessun caso espressioni di odio e di violenza verso coloro che hanno pensieri diversi da quelli che la Sua Parola insegna. Abbiamo però il dovere di essere onesti sull’insegnamento che la Bibbia da a riguardo e, lo facciamo con garbo e col massimo rispetto nei confronti del nostro prossimo ed anche con amore, sapendo che Dio ama l’omosessuale ma odia l’omosessualità.
Come uomini che conoscono l’insegnamento contenuto nella Parola di Dio non possiamo soffocare la verità con l’ingiustizia e prendiamo le distanze anche da coloro che sanno che tali cose sono peccato e, nonostante ciò lo approvano.
Nelle prime pagine della Bibbia troviamo la creazione dell’uomo e della donna e leggiamo che Dio dopo aver creato l’uomo, decise di dargli una compagnia. Cosi decise di mettergli affianco una donna. Nel libro della Genesi 1.27 leggiamo: “Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina”. Poco dopo dice quale sarebbe stata la condizione naturale alla loro unione: in Genesi 2.24 leggiamo: “Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne”.
Dio aveva stabilito che nelle successive generazioni l’uomo e la donna unendosi avrebbero dato vita ad un nuovo nucleo familiare. Dopo questo comando di Dio, nel corso dei secoli, gli uomini hanno stabilito, di propria iniziativa, che bisognava modernizzarsi e cambiare l’ordine stabilito da Dio stesso. Ma, non sono solo questi passi che esprimono il disaccordo di Dio sull’argomento.
Leggiamo dalla Bibbia in Levitico 18.22: “Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole”.
Questo brano esprime il giudizio di Dio sulla pratica dell’omosessualità: abominevole (spregevole, odioso, orribile). Gesù stesso riprende questo concetto in modo chiaro ed inequivocabile parlando ad alcuni farisei che vollero metterlo alla prova. In Matteo 19.4-5 Gesù dice: “Ed egli (Gesù) rispose loro: Non avete letto che il Creatore, da principio, li creò maschio e femmina e che disse: Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre, e si unirà con sua moglie, e i due saranno una sola carne?" (Se continuate nella lettura del brano di Matteo, Gesù condanna anche la poligamia e il divorzio).
È interessante leggere quello che scrive l’apostolo Paolo a riguardo nella sua lettera alle Chiese di Roma: “Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento. Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente”.
Ancora, leggiamo nella prima lettera di Paolo ai Corinzi 6.9-10: “Non sapete che gl'ingiusti non erediteranno il regno di Dio?Non v'illudete; né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti (termine derivante dagli abitanti di Sodoma i quali praticavano i rapporti omosessuali), né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio.
E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio”. Lo stesso concetto è ripreso nella prima lettera di Paolo a Timoteo al capitolo 1 verso da 9 a 10.
Questi sono alcuni dei passi biblici che denotano un concetto esplicito di Dio a riguardo dell’argomento. Ora, molti omosessuali potrebbero obiettare: “sicuramente il Signore terrà conto del fatto che sono fatto così. I miei desideri io non riesco a controllarli e questo perché è Dio che mi ha fatto in questo modo e gli altri devono accettarlo”.
Il fatto di essere così non vuol dire che è stato Dio a crearlo in quel modo. Con il peccato del primo uomo è entrato nel mondo anche l’omosessualità. Tutti gli uomini vivono con qualche forma di peccato nella loro vita, già dalla loro nascita, ma questo non li giustifica davanti a Dio e questo perché è stato l’uomo stesso a portare il peccato nel mondo e non Dio. Infatti nella Bibbia è scritto (Giacomo 1.13-15): “Nessuno, quand'è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno; invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce”.
Qui Giacomo dice che l’uomo è tentato dai propri desideri, dalla propria bramosìa ma, cerca qualcuno sul quale possa riversare le proprie colpe. In questo caso le riversa su Dio.
E, il fatto di dire: “sono stato fatto cosi e non posso farci nulla” in realtà nasconde la mancanza di volontà nel provare ad uscire dal problema in cui versa.
Credo inoltre che Dio sarebbe ingiusto a condannare l’omosessualità se sapesse che l’omosessuale non possa uscirne perché è cosi per natura.Qualcuno ha affermato che i fattori biologici possono determinare gli orientamenti sessuali. Questa teoria però non ha trovato nessun fondamento valido. La teoria che "si nasce omosessuali", se da una parte serve ad anestetizzare la coscienza di chi vuole restare così, dall'altra distrugge la speranza di chi vuole uscirne.
Esistono moltissime testimonianze di persone che, a un certo punto della loro vita, hanno cercato e trovato liberazione da quella che consideravano, per sentito dire, una condizione irreversibile, e che oggi vivono con gioia la loro vita.
Lo psicoterapeuta Joseph Nicolosi scrive: “Nasciamo tutti eterosessuali, però sappiamo quanto l'immagine che abbiamo di noi stessi influenzi il nostro comportamento e, naturalmente, ciò vale in particolare per i giovani. Ora qualcuno obietterà: «Già nell'antica Grecia c'erano omosessuali...» Ciò non è esatto. C'erano persone con un comportamento omosessuale, ma non erano «nati omosessuali». L'idea dell'identità omosessuale risale solo a circa cento anni fa. Si tratta di un concetto politico, che si sottrae ad ogni fondamento psicologico.
Poiché noi non seguiamo una ideologia ma siamo parte della Chiesa di Dio che è considerata da Dio stesso Colonna e Sostegno della Verità abbiamo il dovere di esporre la Verità anche se, sempre più spesso non viene accettata dalla società in cui viviamo.