Mi chiamo Danaro Mario, sono di Napoli e vi parlerò di ciò che ha fatto il Signore per me in questo luogo. Innanzi tutto voglio dirvi che provengo da una famiglia che ha sempre creduto in Dio. Circa sette - otto anni fa i miei hanno cominciato a frequentare una comunità evangelica di Napoli e loro stessi hanno potuto constatare la realtà che ci accomuna e vive nei nostri cuori, cioè il Dio vivente, che anche loro hanno accettato come proprio Signore e Salvatore nella loro vita. Mi trovo in questo posto dal 2004 e vi posso assicurare che ero arrivato in uno stato d’ansia e di panico che si manifestava in una maniera talmente grave che non ero in grado di potermi riprendere. Nello stesso tempo ero incosciente dello stato in cui ero caduto e cominciai ad assumere psicofarmaci per placare i miei dolori. Stavo molto male! Venivo già dal carcere di Lecce e sia il nuovo carcere, sia l’assunzione di questi psicofarmaci mi diedero l’impressione di stare bene, ma questa illusione fu per poco tempo, perché invece la dipendenza da queste sostanze mi avrebbe poi dopo fatto stare peggio. Nello stesso tempo riflettevo sul fatto che per circa dodici anni sono stato dipendente da droghe, motivo per il quale ho dovuto subire una condanna e una vita di anni in carcere; tutt’ora sto scontando questa pena. Decisi così di cambiare vita seppure in carcere e di reagire passo passo per poter migliorare la mia situazione. E proprio in questo periodo che in carcere ho incontrato una persona che possedeva un calendario evangelico che teneva appeso alla parete della cella che dividevamo assieme. Chiesi a questo giovane collega di cella se fosse un evangelico ma mi rispose di no dicendomi che quel calendario lo aveva avuto regalato da una sua conoscente che era una credente evangelica. Diceva queste cose così tanto per dirle e dimostrando di non avere alcun interesse né per il calendario e né voglia di parlare di cose spirituali. Io invece già possedevo una Bibbia che mi era stata regalata da mio zio, all’interno vi era anche una dedica e con riportato il passo di Giosuè 1:9 Di questa Bibbia avevo imparato qualche versetto a memoria, ma nulla di più, non la leggevo con il dovuto interesse e non mi diceva niente. Chiesi a questo mio collega di cella se poteva farmi scrivere da questa sua conoscente che gli aveva regalato il calendario. Con il passare dei giorni mi chiedevo perché avevo fatto questa richiesta al mio amico di cella e mi accorsi che dentro di me stava accadendo qualcosa. Mi resi conto che tutto ciò non era un caso e accadeva indipendentemente dalla mia volontà. Poco tempo dopo lasciai il reparto anche in conseguenza di un colloquio avuto con l’educatrice del carcere e andai a stare con un altro amico. Fui contentissimo quando mi vidi recapitare la prima lettera di quella sorella a cui avevo scritto. A questa seguirono poi altre lettere e a poco a poco mi aprirono la mente nella conoscenza della Parola di Dio. Successivamente la stessa sorella mi fece conoscere e mi consigliò di ascoltare Radio Logos che tutt’ora opera per portare il messaggio di salvezza a tutte le anime che l’ascoltano. Tramite sempre questa sorella ebbi modo di conoscere il Pastore che mi venne a visitare per la prima volta già nel carcere di Lucera (FG) Incominciarono così una serie di svariate visite del Pastore. Per me è stato un privilegio ricevere queste visite perché mi hanno aiutato a farmi intraprendere la strada della conoscenza piena del Signore Gesù. Ringrazio Dio che si è servito di questo caro fratello perché in questo modo ho potuto capire la verità che il Signore gli aveva affidato di rivelarmi. Seppure ora questo pastore è nel riposo con Cristo, desidero ricordarlo e se lo avessi qui davanti a me lo saluterei con un santo bacio per dimostrargli la mia riconoscenza per avermi aiutato a comprendere la verità. Riguardo la mia giovinezza sono stato un ragazzo molto ribelle e ostinato, pensavo solo a soddisfare i miei piaceri e a divertirmi. Così facendo addoloravo sempre di più i miei genitori che però fino ad oggi non mi hanno mai abbandonato e mi sono stati sempre vicini nonostante la mia vita stava sprofondando sempre di più nel baratro. La mia vita ora non è facile in questo carcere, dove è difficile sopravvivere, ma il pensiero che ho vicino Gesù, colui che ho accettato come mio Signore e Salvatore della mia vita mi rende sereno; Lui mi ha perdonato da tutti i miei peccati, soprattutto quelli gravi compiuti nella mia giovinezza e che mi hanno portato a stare qui in carcere. Adesso vivo una nuova vita, voglio dipendere solo da Lui con tutta la sincerità del mio cuore e con tutta l’anima mia, Lui ha fatto tutto per me, ha pagato il prezzo del mio peccato e senza che io facessi niente, solo un passo di fede, quel passo di fede nel credere in Lui mi ha permesso di lavare con il Suo sangue versato al Calvario ciò che in me era sporco.Il mio compito è ora in questo posto, nel carcere, quello di servirLo, testimoniando di Lui e fino alla fine dei miei giorni che mi darà di vivere. Tutta la lode a Lui.
MARIO DANARO