"Sono sconcertato. In questi giorni abbiamo assistito ad una efficace semplificazione di quanto sia attecchita nella nostra città una nuova forma di intolleranza, discriminatoria, censoria. Nausica Della Valle, giornalista e inviata Mediaset, era stata invitata a Biella per la presentazione di un suo libro. “Perché non sono più lesbica”, poteva sembrare forte, eccessivo, ma era questo il titolo che introduceva alla serata; di questi tempi poi, siamo abituati a ben altri toni. Abbiamo assistito proprio recentemente a lezioni di sesso per bambini delle scuole elementari impartite via RAI da un noto transessuale in virtù di quella libertà di parola che in altra occasione è stata negata.
E difatti il diritto a raccontarsi, in un luogo di cultura quale l’auditorium di Città Studi di Biella, di fare un outing controtendenza, coraggioso ma sincero, è stato negato alla Signora Della Valle. Il direttore del Campus universitario, cedendo alle forti sollecitazioni dell’Arcigay Rainbow Vercelli Valsesia, ha censurato il convegno a difesa di principi declamati dalla medesima associazione ma che poco attengono alla cultura. Mi permetto di citare il vocabolario Treccani alla voce “cultura”: L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza, rielaborandole peraltro con un personale e profondo ripensamento, così da convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della sua personalità morale, della sua spiritualità e del suo gusto estetico, e, in breve, nella consapevolezza di sé e del proprio mondo.
Cultura, mi permetto ancora di dire, non è il pensiero dominante di un dato periodo storico, ma l’elaborazione attraverso il confronto delle idee, è un manifesto che fa discutere, un auditorium in cui si possa parlare, ascoltare, nel rispetto delle proprie tesi e della sensibilità altrui. Controcultura invece è stata quella esercitata dalla Arcigay, che con eccessivo livore censorio ha costretto la proprietà di Palazzo Boglietti, l’altra sede scelta per l’evento, a fare un passo indietro, intimiditi da decine di mail che sollecitavano di impedire lo svolgimento della serata. E la politica? La politica cittadina non è stata inerte: ben sollecitata dall’associazione vercellese, si è premurata di intervenire nelle due occasioni per boicottare l’intervento di Nausica Della Valle.
Al di là delle proprie idee o fede religiosa, impedendo alla giornalista di partecipare ad un evento organizzato da alcune chiese biellesi, si è violato l’articolo 21 della Costituzione che sancisce il diritto di tutti di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Giusto 4 anni fa ci sentivamo tutti Charlie Hebdo, schierati a difesa del diritto di esprimere le proprie idee, di fronte all’orrore censorio islamico. In questi giorni a Biella questo diritto è stato negato Siamo di fronte ad un nuovo oscurantismo?"
Da NewsBiella.it 03/03/2019