Notizie e pubblicazioni

Pubblicato il Set 10, 2019

a cura di Nicola Martella

Si moltiplicano  coloro, che prendono frammenti di discorsi del vescovo di Roma, il gesuita Jorge  Mario Bergoglio, e ne fanno delle massime da mettere in rete come citazioni o immagini sotto rubriche come «Messaggi del papa».

Ecco le parole  di Bergoglio riportate su un’immagine: «Tutti noi siamo vasi d’argilla, fragili e poveri, ma nei quali c’è il tesoro immenso che portiamo». Tale  asserzione è vera per i cristiani rigenerati; a guardar bene, essa non è neppure  segatura del suo sacco, trovandosi già nella Bibbia. Inoltre, a tali parole  mirabili, su cui possiamo concordare, seguono subito altre parole, che stanno in  netto contrasto con la sacra Scrittura. Infatti, per  chi non conosce la sacra Scrittura, può trovare Bergoglio originale, quando parla, ma è spesso soltanto una imitazione o un surrogato del  pensiero biblico. Nelle sue parole si trova, dal punto di vista biblico, bene e  male, luce e oscurità, dolce e amaro, l’uno accanto all’altro. A parole, che si  trovano sulla falsariga della sacra Scrittura sul piano dottrinale o morale,  seguono parole, che sono in netto contrasto con la Bibbia, ad esempio:  ingiunzione a pregare Maria di Roma (quella di Nazareth non lo ha mai chiesto) e  altre creature, pregare per i morti, venerazione di statue e immagini, tutti gli  uomini quali figli di Dio e fratelli (e addirittura «carne») di Cristo, il  rosario quale medicina per l’anima, arbitrio di dichiarare beati e santi degli  uomini, specialmente i suoi predecessori, ecc.

L’originale delle  summenzionate parole di Bergoglio si trova qui e fu pronunciato già circa due  millenni fa dall’apostolo Paolo: «Il Dio che disse: “Splenda la luce  fra le tenebre”, è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la  luce della conoscenza della gloria di Dio, che rifulge nel volto di Gesù Cristo.  Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di  terra, affinché l’eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da  noi» (2 Cor 4,6s).

E ancora: «Tuttavia  il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: “Il Signore  conosce quelli che sono suoi”, e “Si ritragga dall’iniquità chiunque  pronuncia il nome del Signore”. [20] In una grande casa non ci sono soltanto vasi d’oro e d’argento, ma  anche vasi di legno e di terra; e gli uni sono destinati a un uso nobile e gli altri a un uso  ignobile. [21] Se dunque uno si conserva puro da quelle cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al servizio del padrone, preparato per ogni opera buona» (2 Tm 2,19-21).

Sinceramente  preferisco l’originale rispetto ai surrogati e alle imitazioni. Infatti,  come al solito, a parole che rimandano al pensiero della sacra Scrittura,  seguono immediatamente dopo altre che sono in pieno contrasto con essa. Faccio notare  che l’idolatria è una delle massime iniquità dinanzi a Dio! Jorge Mario Bergoglio non fa eccezione nella sua pratica e non se ne fa scrupolo. Anzi spiritualizza e rende accettabile ciò, che la Bibbia chiama abominio. Chi vuole essere usato come «vaso nobile» per un «uso nobile», deve santificarsi,  ossia allontanarsi da ogni iniquità, e conservarsi puro, in primis da qualsiasi formad’idolatria, che per Dio è un atto di lesa maestà.  L’idolatria, infatti, se non ci si ravvede e la si abbandona veramente,  esclude dal regno di Dio (1 Cor 6,9) e dalla città celeste (Ap 22,15) e destina  allo Stagno di fuoco, ossia all’inferno (Ap 21,8). In questo non ci sono sconti  per nessuno; anzi, chi pretende di guidare altri, avrà maggiore condanna.

Pubblicato il Set 10, 2019

L'UOMO SI GLORIA: DIO RIDE

Sgradevole e confusa polvere della terra
Diventa un uomo ben fatto nelle mani di Dio


Dio soffia nelle narici dell'uomo il Suo respiro...
Un'anima vivente, l'uomo è fatto
Dotato di saggezza da Dio
Imposto con potenza
Autorizzato a girare il mondo

Uomo, che meravigliosa creatura
Milioni di cellule nel suo corpo
Mille arterie, vene e nervi Organi, ghiandole e cinque sensi
Meraviglioso e misterioso questo corpo
Un corpo che vive sulla terra per Lui
Un'anima a supporto della vita divina
Lo Spirito di Dio lo guida
Che armoniosa trinità
L'oceano e la terra l'uomo attraversa
Esplora lo spazio dell'universo
Si vanta del lavoro del suo corpo

Prova a domare le sue conoscenze coraggiosamente
Non conosce cosa c'è nel suo interno
Non conosce dove si nasconde la sua anima
Non conosce dove lo spirito risiede
Non conosce cosa domani può accadere
Uomo che conosce solo le piccolezze
Pensa che conquisterà tutto, 

Dio che conosce tutto

Ride della follia dell'uomo

Ben Thomas (India) tradotto dall'originale

Pubblicato il Set 10, 2019

di Matteo Angeloro

Sono rimasto colpito dalla facilità e dalla efferatezza con le quali oggi si ammazzano le persone pur essendo a volte parenti stretti quali padri, madri, fratelli, nonni, fidanzati ecc….Soprattutto quando i protagonisti sono i giovani, si versano fiumi d’inchiostro, talk - show televisivi condotti da presunti “esperti”, dibattiti vari e tavole rotonde; tutto per dare una spiegazione ad un fenomeno che sta assumendo proporzioni spaventose.

Ci si chiede: “Di chi è la colpa, della famiglia, della società, della scuola, dello Stato o della religione?” Certo la “colpa” è sempre soggettiva! Ma cosa pensare quando non si tratta più di un caso isolato, ma di un fenomeno piuttosto diffuso che si estende a macchia d’olio? Cosa facciamo, lasciamo tutto nelle mani degli “esperti”, aspettiamo che lo Stato, o la religione facciano la loro parte?

Il sottoscritto, in qualità di credente in Cristo Gesù, non vuole avere più voce in capitolo di tanti altri, ma una cosa può fare; parlare dell’amore di Gesù; già! Gesù, il “Grande assente,” Colui che dovrebbe avere il primo posto in una nazione che si definisce “cristiana” per antonomasia.

Quando si è lontani dagli insegnamenti che il Signore Gesù volle dare all’umanità, un’umanità decaduta nel peccato e senza via di scampo. Fino a quando nella famiglia, nella scuola, nella società e nella religione, Cristo continuerà ad essere il “Grande assente”, non scandalizziamoci più di tanto, quello infatti che i nostri occhi vedono, non è altro che il prodotto spontaneo di ciò che si è seminato.

Dice la Parola di Dio: “Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l'uomo avrà seminato, quello pure mieterà” (Galati 6:7).

Cari amici, è il Signore Gesù; che può risolvere tutti i problemi dell’uomo, in primo luogo quello del peccato a livello personale; riconoscersi peccatori è l’atto di coraggio più nobile che ogni individuo possa fare nei confronti di Dio; “Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.” 1 Giovanni 1:9.

ConoscerLo personalmente implica una vita guidata da Lui, impregnata del Suo amore, dei suoi insegnamenti, che sono tutti a favore del prossimo...

di chi la colpa 2“poiché tutta la legge è adempiuta in quest'unica parola: «Ama il tuo prossimo come te stesso». Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sette, invidie, ubriachezze, omicidi, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio….mentre Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c'è legge” (Galati 5:14).

Di chi è la colpa allora? E ’ la domanda che ci si fa…Il Signore dice che: “Il cuore dell’uomo è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? Io, il Signore che investigo…” (Geremia 17:9,10). Ma cos’è allora che fa la differenza?

di chi la colpa 1Cosa dobbiamo fare per vivere una vita che non abbia solo una “maschera”?

Essendo un uomo di fede vi aspettereste che proponga la religione (cattolica, protestante, evangelica , musulmana o buddista che sia), come mezzo per vivere degnamente questa vita che Dio ci ha dato. Ma vi sbagliate, niente di tutto questo.

Quante aberrazioni sono state commesse e si commettono in nome della religione? Non voglio offrire delle soluzioni che possono sembrare semplicistiche e superficiali, ma è mio desiderio incoraggiarvi a confidare nella persona più qualificata di questo mondo: “Gesù”, e siccome voglio aiutarvi, vi propongo di scrivermi, mandandomi una e-mail, ne parleremo insieme!

C’è senz’altro il modo per rendere la vita autenticamente “cristiana”, io l’ho scoperto, ed è la cosa più preziosa che ho!

Pubblicato il Set 10, 2019

Lo scienziato credente e lo scienziato non credente. 

Mentre lo scienziato non credente era in visita presso lo scienziato credente, rimanendo ammirato di fronte ad un bel quadro che rappresentava la volta celeste, domandò: "Chi l'ha fatto?...".

"Nessuno!", rispose lo scienziato credente.
"Forse non mi ha capito", pensò il primo.
Rifece la domanda: "Chi l'ha fatto?...".
"Nessuno t'ho detto!", replico lo scienziato credente.
"Vorresti farmi credere", ribadì lo scienziato non credente, "che un bel quadro come questo non l'abbia fatto nessuno?".
"Non ti capisco", rispose lo scienziato credente, "tu te la prendi per un semplice piccolo quadro, e poi vorresti farmi credere che tutte le meraviglie che rappresenta non le ha fatte nessuno?!!". 

Dio, ispirando il Salmista ci dice: "I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l'opera delle sue mani. 
Un giorno rivolge parole all'altro, una notte comunica conoscenza all'altra. 
Non hanno favella, né parole; la loro voce non s'ode, ma il loro suono si diffonde per tutta la terra, i loro accenti giungono fino all'estremità del mondo. La testimonianza del Signore è veritiera, rende saggio il semplice. 
I precetti del Signore sono giusti, rallegrano il cuore, ristorano l'anima, illuminano gli occhi, sussistono per sempre. 
O Signore, mia Rocca e mio Redentore!" (Salmi 19:1-8 ).

Ma, riguardo gli uomini dice: "... pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si son dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato; benché si dichiarino sapienti, son diventati stupidi..." (Romani 1 ).

Pubblicato il Set 10, 2019

Tutta la parola di Dio ha come tema centrale Gesù Cristo ed il piano di salvezza per l’intera umanità, ma i libri nei quali sono esplicate nel modo più dettagliato la nascita, la vita, la morte e la resurrezione del nostro Signore Gesù sono i 4 Vangeli.

Quello su cui dobbiamo soffermarci attraverso questo studio è la nascita di Gesù e tutto quello che la Bibbia ci dice su di essa. Dei 4 Vangeli, solo quelli di Matteo e di Luca ce ne descrivono l’avvento:

MATTEO 1:18-24 “La nascita di Gesù avvenne in questo modo: Maria, sua madre, era stata promessa in sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo…un angelo del Signore apparve e Giuseppe dicendogli: ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù…tutto ciò avvenne…”.
In questi versi non è specificato né il periodo né il luogo nel quale avvenne la nascita, ma solo la modalità del concepimento.

MATTEO 2:1 “Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all’epoca del re Erode…”.
In questi versi, il Signore, per mano di Matteo, specifica il luogo (Betlemme) ed il periodo della nascita di Gesù (all’epoca di Erode), ma il periodo nel quale governò Erode va dal 37 a. C. al 4 d. C. quindi non è precisato il mese della nascita.

LUCA 2:1-5 “In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto che ordinava il censimento di tutto l’Impero…tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città…anche Giuseppe salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta.”
Questi versi ci parlano di un censimento, per registrarsi al quale tutto il popolo doveva fare molta strada: e non è pensabile che Roma lo avesse organizzato in periodi freddi e piovosi, perché questo avrebbe messo a dura prova la popolazione; dunque è decisamente improbabile che tale censimento corrisponda con il mese di dicembre.

LUCA 2:7 “Mentre erano là, si compì il tempo del parto; ed ella (Maria) diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia perché non c’era posto per loro in un albergo.”
Questi versi specificano che “mentre” Maria e Giuseppe erano a Betlemme per il censimento si compì il tempo del parto…dunque, in virtù di quanto detto prima, non poteva essere il mese di dicembre.

LUCA 2:8-11 “Or in quella medesima contrada v’erano dei pastori che stavano nei campi e facevano di notte la guardia al loro gregge. E un angelo del Signore…disse loro: oggi, nella città di Davide, è nato per voi il Salvatore, che è il Cristo, il Signore.”
Questi versi ci parlano di pastori che “facevano di notte la guardia al loro gregge” e quella notte segnava il concludersi di quel giorno glorioso (“oggi”) nel quale era nato Gesù. Questa precisazione ci porta ad avvalorare la tesi che non poteva essere il mese di dicembre in quanto in zone elevate, come Betlemme (circa 800 metri sul livello del mare) fa freddo di notte e le pecore per loro natura hanno bisogno di un riparo, perché non sopportano il freddo: dunque è impossibile che i pastori le avessero tenute all’aperto se fosse stato dicembre.

Inoltre, in quelle zone, i mesi da dicembre a febbraio sono mesi piovosi ed a quei tempi ciò creava enormi difficoltà di spostamenti; quindi i pastori in quei mesi restavano nei propri ovili ed uscivano per portare al pascolo il gregge solo la mattina per rientrare, poi, la sera a mettere al riparo le pecore.

Al contrario, invece, era uso dei pastori andare per pascoli erranti nei periodi estivi e quindi il fatto che essi fossero in giro con il loro gregge di notte ci lascia supporre che vi era una temperatura mite, se non addirittura estiva.

La chiesa fino a tutto il III sec. d. C. non aveva nessuna festività natalizia. A Roma, infatti, il 25 dicembre veniva festeggiato dai pagani il dio Mithra, con riti che poi saranno assorbiti dal cristianesimo: battesimo, comunione, stretta di mano, ecc. Vi era, infatti, la tendenza ad usare feste pagane per far adattare gli idolatri al cristianesimo: in questo modo però, Gesù veniva presentato come un idolo, un essere semi-divino:

Il dio Mithra veniva anche denominato “Sol invictus” e, come già accennato, se ne festeggiava la nascita la notte tra il 24 ed il 25 dicembre, data a partire dalla quale il giorno inizia a durare di più. Ciò ha stimolato l’immaginazione identificando il giorno con la luce e questa con la sacralità: la “luce solare” simboleggiava la “Luce divina del Figlio di Dio”. Quindi la festa del Natale ha rappresentato Mithra secoli prima della nascita di Gesù;
Già nel 274 d.C., l’imperatore romano Aureliano (270-285 d.C.) decise che il 25 dicembre si festeggiasse il Dio Sole e in tutto il mondo romano quel giorno divenne una gran festa per la rinascita del “nuovo sole”, che dal solstizio d’inverno (21 dicembre) riprende il suo cammino verso l’alto, allungando, così, le giornate;
Nel 337 d.C. il vescovo Giulio scelse il 25 dicembre come giorno della nascita di Gesù, proprio perché era già un giorno di grande festa; la “nascita del sole” divenne la “nascita di Cristo”.
A questo punto possiamo affermare che biblicamente non c’è stato dato il giorno della natività: se Dio avesse voluto farci rammentare il giorno della nascita di Gesù, avrebbe potuto farcelo conoscere così come ha fatto per le feste ebraiche. Di queste ultime ne citiamo alcune:

La Pasqua: ricordava la liberazione degli israeliti dalla schiavitù (Esodo 12: 14;42);
Festa della Mietitura o delle Primizie: ogni israelita doveva offrire le primizie del proprio raccolto al Signore come ringraziamento dell’abbondanza ricevuta. (Es. 23:16).
La festa della Capanne o della Raccolta: durava 7,8 giorni durante i quali si soggiornava in capanne di fogliame. Si celebrava la fine del raccolto e della vendemmia e contemporaneamente si ricordava il soggiorno nel deserto trascorso sotto le tende (Lev. 23:34-44).
Dalle feste pagane il cristianesimo ha tratto simbolismi e tradizioni tra cui:

Il Presepe;
L’Albero di Natale;
Babbo Natale;

- Il Presepe in Italia, è stato realizzato per la prima volta nella notte tra il 24 ed il 25 dicembre del 1223 da San Francesco ed i suoi frati tra le montagne di Greccio, vicino Rieti.

Si racconta che Mithra nacque in una grotta ed oggi possiamo notare che molti di questi “Presepi” sono ambientati in una grotta quando, invece, nel Vangelo di Luca si parla semplicemente di una casa e di una mangiatoia senza, però, specificare se è il Bambino ad essere portato in una stalla o piuttosto è la mangiatoia ad essere portata in casa, come sarebbe più logico! Quanto all’asino e al bue, non vi è nessuna traccia scritta nei Vangeli (Luca 2:7).

- L’ Albero di Natale ha in realtà un’origine religiosa, anche se non cristiana. La tradizione di piantare ed ornare un albero nel periodo di Natale risale ai popoli germanici e fonda le proprie origini in vari culti:

Presso i Celti, i cui sacerdoti avendo notato che gli abeti rimanevano sempre verdi anche durante l’inverno, iniziarono a considerarli come simbolo di lunga vita e di fertilità; così cominciarono ad ornarli nelle feste invernali attribuendogli la facoltà di allontanare dalle case gli spiriti maligni; Presso i Teutoni (tribù germanica del IV sec. d. C.) si era soliti piantare un grosso abete ornato di ghirlande e bruciare un enorme ceppo nel camino per festeggiare il passaggio dall’autunno all’inverno. Il ceppo aveva un significato simbolico: si bruciava il passato e, dal modo di ardere del legno, si cercavano di cogliere i presagi su come sarebbe stato il futuro. Tale atto veniva fatto durante il solstizio d’inverno (21 dicembre).

- La tradizione di Babbo Natale, nasce dall’esistenza e dall’operato di San Nicola. Dopo la sua morte, infatti, iniziarono a circolare molteplici leggende su di lui ed una di queste racconta che Nicola portava doni alle famiglie povere scendendoli dalla canna fumaria dei camini o passandoli dalle finestre: così Nicola divenne per le persone “il portatore di doni”. Si racconta, inoltre, che in questo lavoro si faceva aiutare da un asinello sul quale appoggiava i sacchi pieni di cibo.

Questa storia fece il giro del mondo ed oggi questo personaggio in Olanda si chiama Sinter Klass, in America Santa Claus, in Italia Babbo Natale e così via…ed ogni nazione, per ragioni di interessi economici, ha modellato la storia creando un alone di mistero intorno a questo personaggio ed al suo operare, al punto tale da farne un personaggio quasi reale attraverso il quale diviene molto più semplice la vendita dei “doni” natalizi (ecco perché, probabilmente, la sua presenza è associata proprio al periodo di Natale).

Così in tutto il mondo Babbo Natale è identificato come un vecchio uomo con un grosso pancione, la barba bianca ed il vestito rosso che, aiutato da personaggi di pura fantasia (i folletti), porta doni ai bambini buoni con una slitta trainata da renne che addirittura riescono a volare!

CONCLUSIONE: Il “plagio” della religione mitraica e di altri culti pagani da parte dei cristiani cattolici è una prova evidente che il cattolicesimo si è andato formando sulla base di religioni preesistenti e non sull’insegnamento originale di Gesù. Il cattolicesimo deve il suo “successo” alla sua capacità di assorbire le credenze popolari già presenti e alla sua abilità nel sostituirsi alla religione pagana, ad.attando se stesso ai gusti delle masse e addirittura modificando le proprie dottrine, se necessario, per renderle più “gradite” ai devoti. Una sola cosa la chiesa cristiana cattolica non ha mai modificato: la propria autorità sulle coscienze, sui popoli e sulle nazioni.

Ed ora un appunto di Giancarlo Farina:  

Buon Natale a “modo mio” di giancarlo farina

Natale è per me un momento importante come importante è il rapporto con il nostro Salvatore. Ancora una volta voglio dire: “Buon Compleanno, Gesù…”

Vi abbraccio tutti, Giancarlo

Non è un telegramma di

auguri

(Buon Natale e Buone Feste).

Non è una dichiarazione che siamo perdonati (vabbè, scurdàmuci o passato e arrivederci a tutti in paradiso).

Natale non è una promessa elettorale che ci sarà un condono tombale per tutti (tranquilli, non preoccupatevi più) e che tutti i guai che abbiamo combinati sono con un solo tocco magicamente scomparsi (pim pum pam, tutto a posto).

Natale non è una vaporosa o fantasmagorica apparizione in un sogno dove tutto il mondo (abracadabra) è divenuto meraviglioso.

Natale non è una visita di cortesia o di obbligo (toccata e fuga e chi s'è visto s'è visto).

Natale è una presenza,

una presenza costante, definitiva, di un Dio che amerà senza pretese, senza ripensamenti e senza rimpianti.

Natale è una incarnazione, cioè: il Figlio di Dio è venuto tra noi,

e ormai è uno di noi, uno come tutti gli altri,

che abita come noi in questo sporco fastidioso mondo,

che viene per noi,

per essere cammino di luce e indicarci una via,

per essere vittoria su ciò che è morte e donare amore.

Nessuno può dirgli: ma tu chi sei? che ci fai qui?

Che ci vieni a raccontare? che ne sai dei nostri guai?

che cosa rappresenti per noi?

Avevamo un progetto e un sogno: essere come Dio.

Ma non ci siamo riusciti e non potevamo farlo.

Ma Dio ora realizza il suo progetto e il suo sogno: diventare Uomo!

Coraggio! La vera rivoluzione è iniziata; scegliamo Gesù! (cit)

 

 

Pubblicato il Set 10, 2019

di Matteo Angeloro

Viviamo in una società in cui sempre più persone tentano di fare in modo che l’omosessualità venga accettata, soprattutto all’interno del cristianesimo.
Coloro che si oppongono a questo vengono considerati come omofobi, razzisti e portatori di pregiudizi ormai superati.

Dall’altra parte vi sono alcuni che odiano gli omosessuali, li deridono, usano violenza nei loro confronti.
Come cristiani evangelici prendiamo le distanze da questi ultimi ed esprimiamo profonda condanna verso questi atti di violenza verso queste persone.

Il nostro Dio non ammette in nessun caso espressioni di odio e di violenza verso coloro che hanno pensieri diversi da quelli che la Sua Parola insegna. Abbiamo però il dovere di essere onesti sull’insegnamento che la Bibbia da a riguardo e, lo facciamo con garbo e col massimo rispetto nei confronti del nostro prossimo ed anche con amore, sapendo che Dio ama l’omosessuale ma odia l’omosessualità.
Come uomini che conoscono l’insegnamento contenuto nella Parola di Dio non possiamo soffocare la verità con l’ingiustizia e prendiamo le distanze anche da coloro che sanno che tali cose sono peccato e, nonostante ciò lo approvano.

Nelle prime pagine della Bibbia troviamo la creazione dell’uomo e della donna e leggiamo che Dio dopo aver creato l’uomo, decise di dargli una compagnia. Cosi decise di mettergli affianco una donna. Nel libro della Genesi 1.27 leggiamo: “Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina”. Poco dopo dice quale sarebbe stata la condizione naturale alla loro unione: in Genesi 2.24 leggiamo: “Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne”.

Dio aveva stabilito che nelle successive generazioni l’uomo e la donna unendosi avrebbero dato vita ad un nuovo nucleo familiare. Dopo questo comando di Dio, nel corso dei secoli, gli uomini hanno stabilito, di propria iniziativa, che bisognava modernizzarsi e cambiare l’ordine stabilito da Dio stesso. Ma, non sono solo questi passi che esprimono il disaccordo di Dio sull’argomento.

Leggiamo dalla Bibbia in Levitico 18.22: “Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole”.
Questo brano esprime il giudizio di Dio sulla pratica dell’omosessualità: abominevole (spregevole, odioso, orribile). Gesù stesso riprende questo concetto in modo chiaro ed inequivocabile parlando ad alcuni farisei che vollero metterlo alla prova. In Matteo 19.4-5 Gesù dice: “Ed egli (Gesù) rispose loro: Non avete letto che il Creatore, da principio, li creò maschio e femmina e che disse: Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre, e si unirà con sua moglie, e i due saranno una sola carne?" (Se continuate nella lettura del brano di Matteo, Gesù condanna anche la poligamia e il divorzio).

omosessuali 3È interessante leggere quello che scrive l’apostolo Paolo a riguardo nella sua lettera alle Chiese di Roma: “Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento. Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente”.

Ancora, leggiamo nella prima lettera di Paolo ai Corinzi 6.9-10: “Non sapete che gl'ingiusti non erediteranno il regno di Dio?Non v'illudete; né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti (termine derivante dagli abitanti di Sodoma i quali praticavano i rapporti omosessuali), né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio.
E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio”. Lo stesso concetto è ripreso nella prima lettera di Paolo a Timoteo al capitolo 1 verso da 9 a 10.

Questi sono alcuni dei passi biblici che denotano un concetto esplicito di Dio a riguardo dell’argomento. Ora, molti omosessuali potrebbero obiettare: “sicuramente il Signore terrà conto del fatto che sono fatto così. I miei desideri io non riesco a controllarli e questo perché è Dio che mi ha fatto in questo modo e gli altri devono accettarlo”.

Il fatto di essere così non vuol dire che è stato Dio a crearlo in quel modo. Con il peccato del primo uomo è entrato nel mondo anche l’omosessualità. Tutti gli uomini vivono con qualche forma di peccato nella loro vita, già dalla loro nascita, ma questo non li giustifica davanti a Dio e questo perché è stato l’uomo stesso a portare il peccato nel mondo e non Dio. Infatti nella Bibbia è scritto (Giacomo 1.13-15): “Nessuno, quand'è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno; invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce”.


Qui Giacomo dice che l’uomo è tentato dai propri desideri, dalla propria bramosìa ma, cerca qualcuno sul quale possa riversare le proprie colpe. In questo caso le riversa su Dio.

E, il fatto di dire: “sono stato fatto cosi e non posso farci nulla” in realtà nasconde la mancanza di volontà nel provare ad uscire dal problema in cui versa.

Credo inoltre che Dio sarebbe ingiusto a condannare l’omosessualità se sapesse che l’omosessuale non possa uscirne perché è cosi per natura.Qualcuno ha affermato che i fattori biologici possono determinare gli orientamenti sessuali. Questa teoria però non ha trovato nessun fondamento valido. La teoria che "si nasce omosessuali", se da una parte serve ad anestetizzare la coscienza di chi vuole restare così, dall'altra distrugge la speranza di chi vuole uscirne.

omosessuali 4Esistono moltissime testimonianze di persone che, a un certo punto della loro vita, hanno cercato e trovato liberazione da quella che consideravano, per sentito dire, una condizione irreversibile, e che oggi vivono con gioia la loro vita.

Lo psicoterapeuta Joseph Nicolosi scrive: “Nasciamo tutti eterosessuali, però sappiamo quanto l'immagine che abbiamo di noi stessi influenzi il nostro comportamento e, naturalmente, ciò vale in particolare per i giovani. Ora qualcuno obietterà: «Già nell'antica Grecia c'erano omosessuali...» Ciò non è esatto. C'erano persone con un comportamento omosessuale, ma non erano «nati omosessuali». L'idea dell'identità omosessuale risale solo a circa cento anni fa. Si tratta di un concetto politico, che si sottrae ad ogni fondamento psicologico.

Poiché noi non seguiamo una ideologia ma siamo parte della Chiesa di Dio che è considerata da Dio stesso Colonna e Sostegno della Verità abbiamo il dovere di esporre la Verità anche se, sempre più spesso non viene accettata dalla società in cui viviamo.

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