Notizie e pubblicazioni

Pubblicato il Set 10, 2019

“Linguaggio evangelico, devozione mariana e teologia liberale: ecco Papa Francesco”.        

Importante presa di posizione evangelica sul pontificato di Francesco.  Attenzione: commenti evangelici tanto entusiastici quanto infondati: “Francesco mescola un linguaggio evangelico, la devozione mariana e le idee liberali”. Questo è il cuore di una lettera firmata dai presidenti delle Alleanza Evangeliche italiana, spagnola, francese e polacca e rivolta ai leaders delle Alleanze Europea e Mondiale.

  A fronte dell’iniziale reazione positiva all’elezione di papa Bergoglio, dopo alcuni mesi di pontificato, è possibile vedere con più chiarezza la traiettoria che sta seguendo Papa Francesco.  La lettera, firmata da Giacomo Ciccone (AE Italiana), Jaume Llenas (AE Spagnola), Clément Diedrichs (Conseil national des évangéliques de France) e da Dwulat Wladyslaw (AE Polacca) riconosce che il papa usa un linguaggio che può sembrare “evangelico”: parla, infatti, di “conversione”, “rapporto personale con Cristo”, “missione”, ecc. Tuttavia, parla anche di idee che appartengono alla vecchia teologia liberale che sembrava essere sepolta e che invece, paradossalmente, il papa ha riesumato: la coscienza individuale quale ultima istanza della verità, la presenza della grazia in tutte le persone indipendentemente dalla loro fede in Gesù Cristo, la condanna anche grossolana del “proselitismo”. Il tutto condito da un marianesimo così ostentato ed appariscente da far impallidire anche quello di un papa mariano come Giovanni Paolo II. 

I leaders firmatari sottolineano, inoltre, che Papa Francesco parla di “cambiamento”, “rinnovamento”, ecc., ma ciò significa per lui modificare la governance della Chiesa cattolica e i suoi atteggiamenti, non le dottrine che sono prive di sostegno biblico, se non contrarie alla Scrittura. 

Come evangelici che vivono in contesti a maggioranza cattolici, i firmatari esprimono sostegno ai dialoghi col cattolicesimo improntati alla verità biblica e alla carità cristiana, ma anche preoccupazione per le reazioni acritiche che si sono levate nel mondo evangelico, soprattutto latino-americano, a seguito dell’elezione del primo papa latino-americano.  

L’iniziativa, promossa dal presidente AEI, Giacomo Ciccone, ha riscontrato l’adesione dei colleghi spagnoli, francesi e polacchi e rappresenta un importante servizio per la chiarificazione di atteggiamenti evangelici al cattolicesimo che, se lasciati alla mercé di emozioni e di letture parziali, rischiano di stravolgere la comprensione biblica del cattolicesimo. 

Roma, 16 ottobre 2013                               Alleanza Evangelica Italiana

Pubblicato il Nov 14, 2019

Da FB di Nicola Caputo.

"So bene che le persone a noi care non conoscono più NIENTE di questa vita Terrena ed è un grande bene per loro che vivono l'eternità che non vedano l' afflizione, la sofferenza e il rispetto che noi continuiamo ad avere verso di loro .
Come è possibile dimenticare i propri cari? Come è possibile fermare la sofferenza? Andare al cimitero può essere una consolazione per tanti, che credono che le spoglie sono li dentro una cassa chiusa in attesa della resurrezione dei morti. Ma la cosa più bella è sapere che i loro cari prima della loro morte hanno accettato GESÙ nella propria vita proprio come afferma la Bibbia, la Parola di Dio..
La morte è la cosa più certa che abbiamo, ma non tutti si decidono di mettere a posto la posizione della propria anima sulla terra prima che essa arrivi.
" Chi crede in me (disse Gesù) anche se muore vivrà è non morirà mai" (Eccl.9: 5)

I viventi infatti sanno che moriranno ed hanno ancora oggi la possibilità di non perire ed avere dopo la morte la VITA ETERNA, ma una volta morti per loro non non c'è più alcuna possibilità di salvezza. Dopo la morte la loro memoria è dimenticata, il loro amore, il loro odio e la loro invidia non esistono più, non avranno mai più alcuna parte in tutto ciò che si fa sotto il sole.  

Pubblicato il Set 10, 2019

Dallo scaffale al cuore 

del Prof. Marco Distort

«La fede viene dall'udire e l'udire viene dalla Parola di Dio» (Romani 10:17)

marco distortEro ancora uno studente universitario alla facoltà di Filosofia quando decisi che sarei stato ateo per tutta la vita. Fino a vent'anni avevo regolarmente frequentato la chiesa cattolica romana con una certa convinzione interiore. Ad un certo punto però fui disgustato dall'ipocrisia di molti, dalla gestualità ripetitiva e senza potenza, dall'opulenza esteriore che non mi sembrava certo un riflesso della semplicità di Cristo.

Perciò abbandonai la chiesa cattolica rigettando tutto quanto. «La religione è solo un imbroglio per i deboli», pensavo, «la verità sta nella filosofia, la fede è un vuoto inganno per manipolare i popoli». Ben presto però mi resi conto che non potevo rifiutare ciò che si diceva di Dio senza neppure conoscere gli scritti che lo riguardavano. «Non è un atteggiamento scientifico», mi dissi.

Cosa dovevo leggere? Non volevo testi scritti da teologi perché ritenevo che fossero delle interpretazioni. Volevo qualcosa di originale che non avesse interpolazioni o chiavi di lettura preconfezionate. Tra i libri che ereditai da uno zio a cui ero molto affezionato trovai una Bibbia. Era una edizione evangelica perciò senza note in calce. Proprio ciò che cercavo! Con gli strumenti intellettuali che il mio studio universitario mi forniva ero convinto di smascherare tutte le "invenzioni" della religione. «Ora sì che posso trovare tutte le contraddizioni da gettare in faccia a chi mi parlerà di Dio o della fede!» dissi con aria di sfida. Cominciai così a leggere la Bibbia. Passò meno di un mese e successe ciò che non mi sarei mai aspettato: invece di trovare le contraddizioni trovai Gesù Cristo! I miei occhi si aprirono sulla verità. Caddi in ginocchio piangendo perché Dio, attraverso la Scrittura, aveva colpito direttamente il mio cuore. In un momento capii che il Signore Gesù era morto per i miei peccati e ora mi stava tendendo la mano per perdonarmi e per darmi una nuova vita.

Se in un primo tempo avevo pianto di dolore e di pentimento, quando mi rialzai piangevo di gioia per aver trovato il Padre al quale avevo rifiutato di credere! Capii che Dio non era al di là degli altari, irraggiungibile, nascosto da una ritualità fumosa, ma era lì accanto a me che mi offriva la salvezza per grazia. Feci questa profonda esperienza di fede proprio per aver iniziato a leggere la Parola di Dio che è vivente ed efficace (cfr. Ebrei 4:12). Oggi sono felicemente sposato, ho due figli grandi e dopo aver insegnato per tanti anni nella scuola da alcuni anni sto dedicando la mia vita al servizio cristiano a tempo pieno. A volte mi chiedo: «Cosa ne sarebbe stato di me se non avessi trovato quella Bibbia sgualcita?». E ringrazio Dio per il grande dono che mi ha fatto.

«Risvegliati, o tu che dormi, e Cristo ti inonderà di luce!» (Efesini 5:14).

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